Notizie sul karate

“Il fine ultimo del karate non sta nella vittoria né sconfitta,

ma nella perfezione del carattere dei suoi partecipanti “

Gichin Funakoshi Sensei

“L’albero di prugno è un albero molto modesto e spesso le persone non vi prestano molta attenzione. Però l’albero è molto forte dentro, molto forte fin nelle radici. E’ un albero che nel gelido inverno mantiene internamente la sua forza e lottando attende la primavera. Sotto vento, neve e ghiaccio, non cambia, tiene la propria forza. Poi all’inizio della primavera fiorisce prima degli altri alberi, quasi senza dare disturbo. La sua fioritura è come il sorriso dal quale esce un fiore bellissimo. Poi i petali del fiore cadono, ed egli aspetta con dolce tenacia la prossima stagione, ancora, ancora, e così dura per sempre. Così è la nostra vita, occorre viverla con spirito molto forte, senza mai perdere il sorriso, vivendo con dolcezza, senza litigi con gli altri. Camminando così, solo, sulla sua strada, l’uomo del Karate vive questo “cammino di vita” (Dō), con forza e serenità, come l’albero di prugno.”

Sensei Hiroshi Shirai

Come allacciare la cintura

cintura

L’importanza del saluto nel Karate

Il primo gesto che viene insegnato ad un principiante in un Dojo, (luogo dove si pratica il Karate chiamato impropriamente palestra) è il saluto.

All’inizio ed al termine della lezione, si effettua il saluto. Gli allievi si dispongono tutti in fila, in ordine di Grado. Il Maestro si dispone davanti alla fila. Il Sempai (l’alievo più alto in grado del Dojo dopo il Maestro) di turno comanderà il Seiza (seduti secondo il metodo tradizionale giapponese).

Il Sempai inizia il saluto: Shomen ni rei (in avanti, rivolto al maestro fondatore) Sensei ni rei (rivolto all’istruttore del Dojo) Otagai ni rei (tra gli allievi sempre rivolti in avanti). Successivamente il Sempai comanderà il Kiritzu (alzarsi in piedi) e solo a questo punto gli allievi potranno alzarsi per iniziare o terminare la lezione. Quando si entra nel Dojo e quando si esce per qualsiasi ragione, è previsto che si saluti il maestro ed i compagni o, comunque, il Dojo stesso con un breve inchino stando in piedi con le braccia lungo i fianchi, talloni uniti e punte dei piedi divaricate a 45 gradi. Se si arriva in ritardo all’allenamento, ci si mette in Seiza rivolti verso il maestro e si attende il suo saluto, a quel punto si esegue il saluto tradizionale e si entra. Se si deve abbandonare l’allenamento prima del termine, si chiede il permesso al maestro poi, passando dietro a tutti, e mai davanti, ci si porta verso l’uscita, ci si mette in Seiza rivolti verso il maestro e si attende il suo saluto: a quel punto si esegue il saluto tradizionale e si esce.

Questa particolare forma cerimoniale, che a noi occidentali può risultare poco familiare, ed alle volte anche ridicola, ha invece nei paesi dell’estremo oriente, un ruolo basilare nelle relazioni sociali, ed una tradizione millenaria. Il Giappone, patria del Karate, non si sottrae a questo civilissimo costume, e di conseguenza neanche il Karate.

Per questo motivo, le forme cerimoniali di saluto, rivestono una particolare importanza nel karate.

Il saluto è un atto di rispetto nei confronti del nostro compagno d’allenamento, dell’avversario in combattimento, del Dojo, del Maestro e di noi stessi. Il rispetto si manifesta attraverso una pratica attenta e corretta, ottenuta mediante il raggiungimento di un giusto atteggiamento mentale e spirituale

(zanshin).

Il saluto è quindi il rito che celebra, con un atto esteriore, un avvenimento interiore: il cambiamento di atteggiamento mentale. Il saluto scandisce l’inizio e la fine di ogni attività nel Dojo, e deve essere eseguito correttamente. La fretta dei movimenti, il rilassamento nella posizione sono segni di un Karate superficiale privo di significato.

Il saluto si esegue in due maniere: 

RITSU – REI: (saluto in posizione eretta)

Questo saluto è generalmente impiegato quando si entra in un Dojo e quando vi si esce, nel caso specifico del Karate quando si sale o scende dal tatami; in questo modo salutate il luogo di studio, il maestro e tutti quanti sono chiamati a venirvi a studiare, oltre che impostare lo stato mentale nella condizione di rei-no-kokoro (lo spirito del rispetto). Esso si esegue egualmente quando invitate qualcuno ad esercitarsi con voi e quando avete terminato l’allenamento. È eseguito in tutte le competizioni. Si saluta sempre all’inizio e alla fine di un kumite o kata.

ZA – REI : (saluto seduti in posizione Za-zen)

Questo saluto è soprattutto impiegato all’inizio e alla fine di una lezione collettiva. Maestri ed allievi si testimoniano così il loro mutuo rispetto oltre che impostare lo stato mentale nella condizione di rei-no-kokoro (lo spirito del rispetto). Sarà obbligatorio in tutti i casi eccezionali. Quando si effettua un saluto di gruppo, come all’ inizio ed alla fine di ogni lezione, o in qualsiasi altra circostanza eccezionale, sia che si esegua il ritsurei, sia lo zarei, la disposizione sul tatami di maestri, cinture nere, allievi ed eventuali ospiti o personalità, è codificata.
1 tigre

 

2 karate
3 karate

4 karate

 

I venti punti fondamentali dello spirito del Karate insegnati dal maestro Gichin Funakoshi sono:

  1. Il Karate comincia e finisce con il saluto.
  2. Il Karate è mai attaccare per primi 
  3. Il Karate è rettitudine, riconoscenza, perseguire la via della giustizia
  4. Il Karate è prima di tutto capire se stessi e poi gli altri 
  5. Nel Karate lo spirito viene prima; la tecnica è il fine ultimo
  6. Il Karate è lealtà e spontaneità; sii sempre pronto a liberare la tua mente
  7. Il Karate insegna che le avversità ci colpiscono quando si rinuncia 
  8. Il Karate non si vive solo nel dojo
  9. Il Karate è per la vita
  10. Lo spirito del Karate deve ispirare tutte le nostre azioni
  11. Il Karate va tenuto vivo col fuoco dell’anima; è come l’acqua calda, necessita di calore costante o tornerà acqua fredda
  12. Il Karate non è vincere, ma è l’idea di non perdere 
  13. La vittoria giace nella tua abilità di saper distinguere i punti vulnerabili da quelli invulnerabili 
  14. Concentrazione e rilassamento devono trovare posto al momento giusto; muoviti e asseconda il tuo avversario 
  15. Mani e piedi come spade
  16. Pensare che tutto il mondo può esserti avversario 
  17. La guardia ai principianti, la posizione naturale agli esperti
  18. Il kata è perfezione dello stile, la sua applicazione è altra cosa
  19. Come l’arco, il praticante deve usare contrazione, espansione, velocità ed analogamente in armonia,
  20. Fai tendere lo spirito al livello più alto
  • rilassamento, 
  • concentrazione, 
  • lentezza

 

 

6 karate

 

 

 

 

 

alcuni sinboli

7karate

 

parti del corpo utilizzate per colpire

8karate

 

posizioni fondamentali

 

 

9 karate

 

tecniche di attacco

11 karate

tecniche di parate

10 karate

 

 

 

tecniche di  parate

11 karate

 

illustrazioni di alcuni calci

12 karate

 

 

 

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